Johann Wolfgang Goethe – Amico
È meglio ingannarsi sul conto dei propri amici, che ingannare i propri amici.
È meglio ingannarsi sul conto dei propri amici, che ingannare i propri amici.
Un vero amico è fatto d’anima.
Non sorridete, caro Mittler, o magari sorridete pure! Oh! Io non mi vergogno di questa devozione, di questa, se volete, pazza insensata passione. No, io non ho ancora mai amato, ora apprendo che cosa significhi. Fin qui, nella mia vita, non s’era avuto che preludio, attesa, passatempo, spreco di tempo, finché non la conobbi, finché l’amai, e allora veramente amai.
Se chiamiamo “amico/a” colui/ei che sa poco o niente di noi, come dovremmo chiamare i veri amici? Quelli che, se ti guardano negli occhi o leggono anche solo un sms, capiscono il tuo stato d’animo? Occorre ridare alle parole il loro valore.
La mia pace se n’è andata via, il mio cuore è pesante.
Di tutta questa storia una cosa ho imparato: nessuno è autorizzato a rappresentare i proprio amici.
Quando la sorte ci ha tolto un amico, non vi è altro rimedio, che il più che a noi è possibile, cercare di godere la memoria di quello e ripigliare se da lui alcuna cosa fosse stata o acutamente detta o saviamente trattata.