William Shakespeare – Angelo
Gli angeli ancora risplendono, anche se é caduto quello più splendente.
Gli angeli ancora risplendono, anche se é caduto quello più splendente.
Non posso salvarti io dal tuo mondo. Posso aiutarti, ma un po’ di volontà devi averla anche tu. Inizia a scalare la montagna a pugni stretti, rompi le corde che ti tratterranno con i denti, prendile a morsi e vai avanti, diritto per la tua strada… Alza gli occhi al cielo quando vuoi e voltati a guardarti alle spalle: mi troverai lì, sarò il tuo angelo custode.
Ahimè, perché l’amore, di aspetto così gentile è poi, alla prova, così aspro e tiranno?
Accada quel che accada, i giorni cattivi passano come tutti gli altri.
Gli Angeli giovani sono eterni cavallini bianchi che cavalcano le nuvole del mondo, spesso quando piove, tra i boschi ed i prati verdi, si sente nell’aria un odore di pulito, incontaminato, dato dalla purezza de loro cuori. Questi cavallini bianchi hanno ognuno un cavaliere – sono i Bambini, anime innocenti di Dio.
Amava sognare, volare… dormire sui prati fioriti del paradiso cullata dagli angeli.
Nel mondo io sono come una goccia d’acqua che cerca un’altra goccia nell’oceano e che vi si lascia cadere per trovar la sua compagna e innavertita e curiosa vi si perde…