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Adolfo Coppola – Cielo

E come tantissime volte se non sempre ti affidi alle stelle, guardando il cielo e racconto loro un po’ di me e di lei… mi ascoltano in silenzio illuminando la mia strada, e così da sempre mi affido a loro sicuro che non tradiranno ciò che io ho sempre confidato loro.

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    Ogni volta che mi fermo a guardare il cielo pieno di stelle, rifletto su come esse siano luminose. Penso che siano fiammiferi accesi da altre persone in un mondo parallelo, forse per festeggiare qualcosa o forse per farci riflettere proprio su come splendano in questo modo solitario che le accomuna. Il loro compito è quello di splendere per il cielo, per abbellirlo, decorarlo, e non è molto differente da quello degli uomini; anche noi splendiamo per qualcosa o qualcuno. Alcune persone splendono per dire che esistono, per farsi notare, per esprimere se stessi, altre per gli obbiettivi, altre ancora splendono e non se ne rendono nemmeno conto e poi ci sono quelle persone che accomunano un po’ tutto, come me d’altronde… io splendo? Penso di si, e se lo penso so anche il motivo. Te, semplice, no? Ma mi chiedo anche; tu, splendi per me?

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    Impariamo a guardare sempre il cielo per capire la grandezza della vita, anche se di giorno con un bel azzurro ci sono le nuvole bianche, la notte il cielo stellato, il tramonto, l’alba Ma è stupendo anche il temporale, le soffici piogge d’autunno. Guardando il cielo si sa che dopo il temporale spunta l’arcobaleno, e anche gli acquazzoni possono essere piacevoli. Tutto questo ce lo insegna la natura. E così anche con la vita. Anche quando siamo bagnati dalla pioggia e ci sentiamo tristi dovremmo pensare che il prima o poi il sole arriverà insieme a tanta felicità. Comunque: Quando si ama la vita, tutto è più bello. Infondo ci sono due modi di vivere: uno sta nel ritenere impossibile il miracolo, l’altro nel ritenere ogni cosa un miracolo.