John Green – Abbandonare
Fu come essere preso a sassate ma da dentro: una serie di colpi e poi una fitta acuta in fondo alla gabbia toracica. Fu allora che sentì per la prima volta che un pezzo delle sue viscere gli veniva strappato via.
Fu come essere preso a sassate ma da dentro: una serie di colpi e poi una fitta acuta in fondo alla gabbia toracica. Fu allora che sentì per la prima volta che un pezzo delle sue viscere gli veniva strappato via.
Se sai veramente cosa significhi amare, dovresti imparare prima ad abbandonare.
E poi arriva la tarda età…sogni irrisolti…progetti mai realizzati…il tempo stringe…la solitudine ti soffoca…il voler fare ti inebria…ti mancano le forze…ti accorgi di voler ancora far tanto… ma non puoi.La fine…tutto resterà irrisolto…ma tu speri ancora!
Una vita retrospettiva non vive del presente e non si proietta verso alcun futuro!
Con il tempo passa tutto. Così dicono. Ma non credo sia vero.
Credi sia facile inchiodarmi l’anima? Sei solo una pietra lanciata nel vuoto, la tua vita è un terreno arido che non bagnerò con le mie lacrime. Sulla soglia di casa mia vedo un biglietto posato a terra; lo raccolgo, lo leggo, c’è scritto: “restare o partire”. Trovo l’infinito nell’attesa, chiudo la porta, apro la valigia, il mio viaggio continua.
Continua a credere alle parole, quelle da cui nasceva una promessa, un sogno, tutto… resta un pugno vuoto. Cosa puoi farne, adesso? Sbatterlo su un tavolo fino a che non ti fa male, o non cede il tavolo. Ma il tavolo non cede.
Pensa come ti senti allo stadio se non tifi per nessuno. Solo no? Malgrado tutta quella gente.
Spesso lasciamo che il cuore superi il limite nell’accogliere chi appesantisce e svilisce la nostra capacità di amare… e quando diventa così pesante anche solo il pensiero, quando non si riesce più a sentire la gioia è arrivato il momento di aprire la porta è liberarsene.
Certi incontri ti aiutano a capire quanto in fretta sai di poter dimenticare.
Quando vuoi bene a qualcuno, riesci a metterti da parte. Perché? Perché non ha senso star bene a metà!
Chi abbandona se stesso, non conosce le gioie della vita.
Un arrivederci è un addio elegante. La colomba bisogna farla volare, bisogna lasciarla andare libera. Non puoi farla stare male. Non vuole stare accanto a te, non è il suo posto, cerca e vuole altro. Falla volare, tanto già sai che avrà nostalgia della sua gabbia, di stare lì accanto a te, ma quando tornerà non ti troverà, oppure troverà la gabbietta già occupata e, con molto rammarico ritornerà libera rimanendo sola o troverà un altra gabbietta, strettissima, con un nuovo amico accanto che gli farà ricordare ogni giorno il caro prezzo della libertà e di quanto stava bene nella gabbia che aveva lasciato.
Questo mio pensiero e, la tristezza di queste poche righe va a tutti quei bambini, appena nati, sani, ai quali è statachiusa in faccia la porta della vita. A tutti quegli angioletti venuti al mondo per portare felicità. Venuti tra noi per farci conoscere cosa vuol dire amare, e per farci scoprire i veri valori della vita. Quella vita che, a loro, è stata negata. Da Quelle “persone” che non sapranno mai, quello che hanno veramente perduto, per sempre.
Continuavi a ripetermi: “Non voglio darti sofferenza!” Lo facevi solo perché sapevi già che me ne avresti data tanta. Continuavi a dirlo perché avevi calcolato tutto per bene! Sapevi già che il tuo gioco sarebbe presto finito.
È quando l’amore si trasforma in sacrificio, che arriva il momento di finirla.
Dicono che la vita va avanti, ma dentro di te qualcosa si ferma, per sempre.