Teresa D’Auria – Abbandonare
Quando ti perdi nel labirinto delle cose perdute trovi l’inciampo del distacco. Lasciare andare le cose che non ti appartengono più diventa un sacrificio dell’anima che devi affrontare per guardare oltre…!
Quando ti perdi nel labirinto delle cose perdute trovi l’inciampo del distacco. Lasciare andare le cose che non ti appartengono più diventa un sacrificio dell’anima che devi affrontare per guardare oltre…!
Le cose non si mantengono e com’il ferro trae la sua ruggine, come la luce non dura tutt’il giorno tanto meno le persone, che non son nostre.
“Per chiudere il cuore bisogna necessariamente pugnalarne altri”. Povera donna che sei, devi così ferire e ferirti per vivere. Povera eredità che lasci, lacrime per piangerti e odiarti. Ma io ti perdono nonna, perché in queste lacrime così violente e amare vedo che stai invecchiando. Io ti perdono perché in questo odio sputato e iniettato vedo che alla fine ti stai lentamente avvelenando da sola. Io ti perdono perché sono colei che potrà farlo. Ti è stato regalato il sole… nonna ti è stato regalato il sole! Non lo hai guardato. Eppure era lì davanti a te per ben due generazioni, c’era la donna e c’era l’uomo. Nonna ti è stato regalato il sole! Io ti regalo la luce e prego, prego che un giorno tu possa vederla.
È fastidioso e insopportabile pensare che, quando avrai lasciato tutto quanto, il mondo continuerà ad andare avanti anche senza di te.
Ho visto giorni belli, e brutti. Ho visto la vita passare su di me, e ho visto come te ne sei andata.
Chi non resta nella mia vita è perché non ha saputo meritare la mia fiducia.
Se n’è andata come la notte; all’alba, senza far rumore.
Non bisogna mai rimpiangere chi va via dalla tua vita, alla fine vi fa un grande favore. Lo capirete con il tempo. Chi vi lascia non merita il vostro cuore e dà spazio a chi merita tutto il meglio del vostro essere perfetto o imperfetto. Ricordate: donate a chi sa fare tesoro del vostro essere, nel bene nel male.
Come se fosse facile abbandonare un problema per raccoglierne un altro.
Chi se ne va, lasciandoti il suo cuore, in realtà non si muove d’un passo.
Scende inesorabilmente la pioggia. Già la pioggia. Come è strana..viene, si manifesta, e poi se ne va. Proprio come le persone: entrano nella tua vita, fanno di tutto per diventare importanti, e poi..puff..tutto d’un tratto scappano via. Però mentre dopo la pioggia si ha sempre il sole, dopo che veniamo lasciati, l’unica cosa che rimane è soltanto un cielo cupo.
Non c’è vuoto più grande di quando qualcuno ti entra nella vita, te la scombussola e poi se ne va.
Rifiuto e abbandono sono come dadi universali, lanciati nella vita da una mano invisibile, sono un test. Essi non fanno male, a meno che non siamo stati noi, per primi, a rifiutarci e abbandonarci.
Sono stato abbandonato troppe volte dalle persone a cui io volevo un casino di bene, e non voglio più riprovare questo che io chiamo orrendo sentimento.
Limitare i gesti e le parole. Perché? Se io ti parlo e tu mi parli, se io ti cerco e tu mi cerchi, è come se ci incontrassimo da qualche parte, chissà forse tra realtà e sogno, fosse anche solo nel pensiero, solo? Ma lì ci siamo già, io e te, e sempre ci sorridiamo, ché tanto ci siamo trovate anche prima di saperlo. Ma cercarci, che male c’è?
Vorrei andar via da qui, vorrei scappare lontano, via da tutto e da tutti, ma resto ferma a pensare, a chi potrei mancare, allora, resto.
Soltanto quando smetti di guardarti intorno sei pronto a spiccare il volo.