Flavia Ricucci – Abuso
Ci sono frasi fatte, frasi per ogni occasione; si mandano giùa mente, servono a strappare il cuore- con il miele in bocca -.
Ci sono frasi fatte, frasi per ogni occasione; si mandano giùa mente, servono a strappare il cuore- con il miele in bocca -.
Ad Auschwitz “il lavoro rende liberi”.In Italia “la legge è uguale per tutti”.Nei nostri pensieri “la legge se la fa il più forte”.
Non condanniamo sull’onda emotiva sciacalli 16enni che facilmente vivono realtà ancor più terremotate della tragedia stessa.Fuciliamo banche, che umanamente, concedono tassi agevolati su mutui a chi della casa è rimasto un solo mattone.
Uno che parla e uno che ascolta, a turno, facilmente approdano a veritàMa se c’è uno che scrive riuscirà a confonderli a beneficio di beceri opportunismi.
L’abuso c’è, se prima c’è stato un uso smodato.
Drogarsi è privarsi della propria dignità.
Allora la penuria di cibo conduceva a morte le membra consunte, adesso le sommerge l’eccesso dei beni.
Tremo per il mio Paese, quando penso che Dio è giusto e che la sua giustizia non può restare sopita in eterno.
Si è perso e non so dove sia…Leggendo per caso qua e là tra un blog e l’altroeccolele mie parolecopia e incolla e il gioco è fattoda qui a lì…in un balenoChe qualcuno condivida il mio pensieromi rende fierama mi ferisce vedereassociato un nome diverso dal mio a quelle frasiSi è perso e non lo trovo…e tutti quei commenti…e il grazie fiero dell’inseritore…come se fosse scaturito tutto dal suo genio poeticoe non dalla combinazione perfetta di quattro semplici tasti…si è perso o forse mi sto solo illudendo che esista…eccomi… sono io Valeria…una povera sconosciutain cerca di diritto d’autore.
Viviamo in una società che dell’abuso ne fa uno stile di vita e con il suo incedere lede uno tra i principali fondamenti dell’essere uomo: “il rispetto e la sacralità della dignità dell’altro”.
I suoi pensieri sfioravano il vento e fantasie di giorni più lieti sorridevano come stelle attraverso rami spogli. Ma colui che falsamente si curava dei suoi passi, occhio vigile e ingannatore, aveva già deciso la sua sorte, dandola con la forza più vile in sposa al suo diletto, marchiandola dopo averla catturata, a beneficio di colui che avrebbe riportato il fascio su questa terra, amore di un padre celeste che rapisce e squarta l’ospite migliore e produrne carne fresca per l’orrida mensa, il regno che stritola nelle sue spire qualsiasi vita succulenta perché i vampiri possano bere il sangue dal disumano calice, e l’insaziabilità degli angeli conquisti e divori imponendo diritti e ritorsioni di parte, e ogni volontà sia spenta nelle tenebre di scrosci di pioggia, nella terra e nel cielo violentati che a stento sopportano questo peso.
“Saruman”, dissi, allontanandomi da lui, “una mano sola alla volta può adoperare l’Unico, e lo sai bene; non darti dunque la pena di dire noi! Ma non te lo direi mai, no; e non ti darei nemmeno informazioni ora che conosco le tue mire. Eri capo del Consiglio ma ti sei finalmente smascherato. Ebbene, la scelta era di sottomettermi a Sauron, o a te. Non accetto né l’una né l’altra. Hai altro da propormi?” Egli era ora freddo e pericoloso. “Sì”, disse. “Non mi aspettavo saggezza da parte tua, neppure nel tuo proprio interesse; ma ti ho dato l’opportunità di aiutarmi volontariamente, risparmiando in tal modo a te stesso inquietudine e sofferenze. La terza scelta è di rimanere qui, sino alla fine”.”Sino a quale fine?””Fin quando non mi avrai rivelato dove si trova l’unico; forse scoprirò qualche buon metodo per persuaderti. O fin quando l’Anello non venga ritrovato tuo malgrado, ed il Dominatore potrà allora interessarsi di faccende meno serie; escogitare, per esempio, un’idonea ricompensa per l’insolenza di Gandalf il Grigio”.”Questa potrebbe non rivelarsi una delle faccende meno serie”, dissi. Lui mi rise in faccia, perché le mie parole erano vuote, e lo sapeva.
Per rifiutare gli abusi, bisogna aver abusato.
Bevo solo in due occasioni: quando sono assetato e quando non lo sono.(testo scritto sul muro di un pub irlandese)
Del frutto della sua bocca l’uomo mangia ciò che è buono; l’appetito dei perfidi si soddisfa con i soprusi.
Per riuscire la gente abusa tanto delle proprie qualità quanto dei propri difetti.
Bevo troppo. L’ultima volta che ho dovuto fornire un campione di urina, c’era un’oliva dentro.