Agata Ferrara – Lavoro
I leccaculo: sono quelli che fanno più carriera.
I leccaculo: sono quelli che fanno più carriera.
Quando disegno non penso a un abito preciso. Penso piùtosto a un’attitudine. A un modo di muoversi, a idee in movimento.
Lavorare non ha mai ucciso nessuno, però… perché rischiare!
Se gli uomini hanno la capacità di inventare nuove macchine che tolgono lavoro ad altri uomini, hanno anche la capacità di rimetterli al lavoro.
Sempre più spesso si lavora così, sull’arbitrio e la prepotenza.
La gente onesta che pur lavorando molto guadagna poco deve capire che la loro vita non migliorerà di certo dando il potere politico a chi ha già il potere economico.
La troppa solidarietà fra appartenenti alla stessa categoria diventa spesso complicità fra colpevoli.
Quando disegno non penso a un abito preciso. Penso piùtosto a un’attitudine. A un modo di muoversi, a idee in movimento.
Lavorare non ha mai ucciso nessuno, però… perché rischiare!
Se gli uomini hanno la capacità di inventare nuove macchine che tolgono lavoro ad altri uomini, hanno anche la capacità di rimetterli al lavoro.
Sempre più spesso si lavora così, sull’arbitrio e la prepotenza.
La gente onesta che pur lavorando molto guadagna poco deve capire che la loro vita non migliorerà di certo dando il potere politico a chi ha già il potere economico.
La troppa solidarietà fra appartenenti alla stessa categoria diventa spesso complicità fra colpevoli.
Quando disegno non penso a un abito preciso. Penso piùtosto a un’attitudine. A un modo di muoversi, a idee in movimento.
Lavorare non ha mai ucciso nessuno, però… perché rischiare!
Se gli uomini hanno la capacità di inventare nuove macchine che tolgono lavoro ad altri uomini, hanno anche la capacità di rimetterli al lavoro.
Sempre più spesso si lavora così, sull’arbitrio e la prepotenza.
La gente onesta che pur lavorando molto guadagna poco deve capire che la loro vita non migliorerà di certo dando il potere politico a chi ha già il potere economico.
La troppa solidarietà fra appartenenti alla stessa categoria diventa spesso complicità fra colpevoli.