Albert Camus – Stati d’Animo
Nel bel mezzo dell’inverno ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.
Nel bel mezzo dell’inverno ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.
Ti credevo diverso. Ti credevo sensibile, affabile ti credevo unico, ti credevo diverso dagli altri, ma ho capito che sei diverso da come ti credevo io.
Alla fine del tutto; le mani faranno male a tal punto di non pensare più alle ferite ricevute; l’amore donato agli indifesi sarà stata la cura per chiudere gli occhi e passare la palla ad altri come noi.
Non voglio inseguire con affanno la finta giovinezza presenziando locali alla moda, frequentando inutili comparse della mia vita, farmi fotografare esibendo sorrisi per il fotografo più annacquati dei mojito che sorseggio. A questa scelta contrappongo il calore di un rifugio domestico, un vecchio plaid sdrucito ad avvolgere i miei sogni, un film scadente del quale non vedrò il finale perché sceglierò di vestirmi di colei che amerò.
L’aspetto non conta, è il carattere che lascia l’impronta.
Quando finisce un qualsiasi tipo di rapporto sentimentale non si apre un portone ma, bensì, un mondo parallelo concreto!
La notte per dormire? Forse. La notte per amare? Forse. O forse la notte è il tempo dei pensieri!