Aldous Leonard Huxley – Paradiso & Inferno
Sto pensando a cosa Adamo ha visto il giorno della sua creazione: il miracolo momento per momento di un’esperienza completamente nudo.
Sto pensando a cosa Adamo ha visto il giorno della sua creazione: il miracolo momento per momento di un’esperienza completamente nudo.
Sai, la vita è un giardino dove ogni giorno noi piantiamo e raccogliamo fiori che la fanno migliore. E può anche darsi che In ceri giorni, diventa tutto un deserto di disordini, dove regna il caos e l’armonia del verde, e della rifiorita “scompare”. Ma sono i problemi, le difficoltà che l’appesantiscono rendendola cupa e nera, rendendola in certi giorni invisibile. Tutti abbiamo problemi e tutti affrontano difficoltà, ma non tutti si abbattono quando i giorni si anneriscono. Quindi diamoci forza, rimbocchiamoci le maniche e diamo ai giorni avvenire la possibilità di viverci e di viversi, perché il tempo passa e non aspetta nessuno. Vivi. Ora. E le difficoltà diventeranno tenui fiori di campo che fioriscono al primo raggio di sole.
Posso provare simpatia per i dolori delle persone, ma non per i loro piaceri: c’è qualcosa di curiosamente noioso nella felicità di qualcun altro.
Forse dal paradiso è in corso una grossa campagna acquisti, se ne vanno tanti dei migliori e ne restano in terra troppi dei peggiori.
É difficile scrivere un paradiso quando tutte le indicazioni superficiali indicano che si dovrebbe scrivere un’apocalisse. Risulta ovvio trovare abitanti per l’inferno o per il purgatorio.
Credere nella vita eterna rende accettabile la morte.
Spero che in paradiso si possa far l’amore, tanto d’amplificare anche l’emozioni e poter toccare il cielo con un dito.