Aldous Leonard Huxley – Società
L’idealismo è la nobile toga che il politico gentiluomo avvolge sul suo desiderio di potere.
L’idealismo è la nobile toga che il politico gentiluomo avvolge sul suo desiderio di potere.
Nessuno è libero finché anche un solo uomo al mondo sarà in catene.
In molte religioni, e anche nel folclore dei popoli europei, troviamo la credenza che al momento della morte l’uomo ricordi il suo passato nei più minuti particolari e che non possa morire prima di aver ritrovato e rivissuto la storia di tutta la sua esistenza. Come su uno schermo interiore, il moribondo rivede ancora una volta il passato. Considerata da questo punto di vista, la passione storiografica della cultura moderna sarebbe un segno annunciatore della sua morte imminente. Prima di scomparire, la civiltà occidentale si ricorda per l’ultima volta di tutto il suo passato, dalla protostoria fino alle guerre mondiali. La coscienza storiografica dell’Europa – che alcuni considerano come il suo più alto titolo di gloria – sarebbe in realtà l’istante supremo che precede e annuncia la morte.
Se il popolo capisse che è padrone e non servo il senso del “vivere” sarebbe diverso.
Un innocente che marcisce in carcere rende marcia tutta la società, un colpevole che cammina libero la offende.
Benché il mondo dei fenomeni quantici sia perfino più bizzarro di quanto chiunque avesse immaginato, non è mai così strano ed assurdo come il mondo socio-politico-economico.
Quando un popolo non ricorda e non impara dai propri errori è pronto per la disperazione.
Nessuno è libero finché anche un solo uomo al mondo sarà in catene.
In molte religioni, e anche nel folclore dei popoli europei, troviamo la credenza che al momento della morte l’uomo ricordi il suo passato nei più minuti particolari e che non possa morire prima di aver ritrovato e rivissuto la storia di tutta la sua esistenza. Come su uno schermo interiore, il moribondo rivede ancora una volta il passato. Considerata da questo punto di vista, la passione storiografica della cultura moderna sarebbe un segno annunciatore della sua morte imminente. Prima di scomparire, la civiltà occidentale si ricorda per l’ultima volta di tutto il suo passato, dalla protostoria fino alle guerre mondiali. La coscienza storiografica dell’Europa – che alcuni considerano come il suo più alto titolo di gloria – sarebbe in realtà l’istante supremo che precede e annuncia la morte.
Se il popolo capisse che è padrone e non servo il senso del “vivere” sarebbe diverso.
Un innocente che marcisce in carcere rende marcia tutta la società, un colpevole che cammina libero la offende.
Benché il mondo dei fenomeni quantici sia perfino più bizzarro di quanto chiunque avesse immaginato, non è mai così strano ed assurdo come il mondo socio-politico-economico.
Quando un popolo non ricorda e non impara dai propri errori è pronto per la disperazione.
Nessuno è libero finché anche un solo uomo al mondo sarà in catene.
In molte religioni, e anche nel folclore dei popoli europei, troviamo la credenza che al momento della morte l’uomo ricordi il suo passato nei più minuti particolari e che non possa morire prima di aver ritrovato e rivissuto la storia di tutta la sua esistenza. Come su uno schermo interiore, il moribondo rivede ancora una volta il passato. Considerata da questo punto di vista, la passione storiografica della cultura moderna sarebbe un segno annunciatore della sua morte imminente. Prima di scomparire, la civiltà occidentale si ricorda per l’ultima volta di tutto il suo passato, dalla protostoria fino alle guerre mondiali. La coscienza storiografica dell’Europa – che alcuni considerano come il suo più alto titolo di gloria – sarebbe in realtà l’istante supremo che precede e annuncia la morte.
Se il popolo capisse che è padrone e non servo il senso del “vivere” sarebbe diverso.
Un innocente che marcisce in carcere rende marcia tutta la società, un colpevole che cammina libero la offende.
Benché il mondo dei fenomeni quantici sia perfino più bizzarro di quanto chiunque avesse immaginato, non è mai così strano ed assurdo come il mondo socio-politico-economico.
Quando un popolo non ricorda e non impara dai propri errori è pronto per la disperazione.