Alessandro Ammendola – Vita
Siamo così legati al passato che talvolta non siamo liberi di viverne senza.
Siamo così legati al passato che talvolta non siamo liberi di viverne senza.
Così si potesse dimezzare ogni cosa intera, – disse mio zio coricato bocconi sullo scoglio, carezzando quelle convulse metà di polpo, – così ognuno potesse uscire dalla sua ottusa e ignorante interezza. Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse, stupide come l’aria; credevo di vedere tutto e non era che la scorza. Se mai tu diventerai metà di te stesso, e te l’auguro, ragazzo, capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi. Avrai perso metà di te e del mondo, ma l’altra metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa. E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine, perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani.
Ho ricevuto il dono di conoscere persone migliori di me, di cui ammiro le parole rese sincere nei fatti e vere nelle azioni, da loro posso solamente imparare per migliorare.
I vecchi sono la storia, sono quelle persone che saggiamente ti guidano, che parlano per esperienza e ti aiutano a capire, i vecchi sono corpi segnati dal tempo ma con cuori pieni di vita, i vecchi ti stringono con mani che hanno lavorato la terra e ti danno calore, i vecchi ti guardano con occhi coperti da palpebre cadenti ma pieni di speranza, i vecchi vivono ogni giorno come fosse l’ultimo eppure lo apprezzano come se fosse il primo.
Dopo un ostacolo, non c’è mai la fine. Da quel momento in poi, è solo l’inizio.
E poiché so cantar sol cimiteriMerito forse d’esser messo sotto?
É più facile vivere attraverso qualcun’altro piuttosto che diventare veramente se stessi.