Alessandro Baricco – Libri
Non ha mura, Timbuktu, perché da sempre pensano, laggiù, che la sua bellezza, da sola, fermerebbe qualsiasi nemico.
Non ha mura, Timbuktu, perché da sempre pensano, laggiù, che la sua bellezza, da sola, fermerebbe qualsiasi nemico.
La cosa più strana che ti può capitare è di leggere un libro, scelto senza particolari stimoli, e poi scoprire che il personaggio principale vive e percepisce il mondo come te: soffre del tuo stesso dolore e trae piacere dai tuoi stessi interessi. Sembra quasi che l’autore parli di te e con te, inquietante. Ad ogni modo, tutto questo va ben oltre il descrivibile, a dire il vero non lo si può descrivere affatto. È un qualcosa molto più intenso di ogni cosa mai provata.
Prima della nascita di Paride, la regina di Troia, Ecuba, sognò di aver partorito una torcia che avrebbe incendiato e distrutto le mura della città.
Mamma trovò dentro di sé reglole chiare su come dovevamo comportarci: mai una polemica, mai una parola di troppo, rispetto e gentilezza per tutti e soprattutto fiducia nella magistratura. “Non cerchiamo vendette, cerchiamo giustizia e accetteremo i verdetti che verranno” ci disse con chiarezza all’alba della prima udienza, mentre eravamo seduti un cucina. “Ho fatto di tutto perché non cresceste nel rancore e nell’odio e non voglio certo che adesso si rovini tutto.”
Avevo voglia di urlare, volevo gridare, volevo stracciarmi i polmoni, come Papillon, con tutta la forza dello stomaco, spaccandomi la trachea, con tutta la voce che la gola poteva ancora pompare:”Maledetti bastardi, sono ancora vivo!”
L’essere umano per quanto rigetti il dolore trova sempre una maniera per stare in sua compagnia, per corteggiarlo, per fare in modo che sia parte della propria vita.(da “11 minuti”)
Il sussurro della pioggia graffiava i vetri del primo piano.