Alessandro Baricco – Silenzio
Passarono ore, seduti uno accanto all’altro, a parlare e a tacere.
Passarono ore, seduti uno accanto all’altro, a parlare e a tacere.
Bisogna imparare ad abbattere il silenzio delle parole non capite.
Quando vuoi farti sentire nel modo più forte che puoi, usa il tuo silenzio e otterrai l’effetto che vuoi!
Quando le mie stesse parole diventano “fiumana”, il loro suono diventa rumore per il mio orecchio; come campanacci molesti ed irritanti. Non posso più ascoltarmi e allora taccio. Scrivo, come silenziosi sussurri al mio cuore.
Non servono le parole quando due occhi e due anime si cercano e si amano anche il silenzio ha forti braccia e morbide labbra da amare.
“Faccia di cane, cuore di cervo, uomo vigliacco.Io giuro su questo scettro che arriverà il giorno in cui gli Achei, tutti, mi rimpiangeranno. Quando cadranno sotto i colpi di Ettore, allora mi rimpiangeranno. E tu soffrirai per loro, ma non potrai fare nulla. Potrai solo ricordarti di quando hai offeso il più forte degli Achei e impazzire dal rimorso e dalla rabbia. Verrà quel giorno, Agamennone. Io lo giuro.”Così disse, e scagliò a terra lo scettro ornato di borchie d’oro.
Non chiederti il perché del mio tacere o del mio mancato lodare. Ricorda la maggior parte dei poeti ama in silenzio.