Alessandro Baricco – Tristezza
È uno strano dolore… Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai…
È uno strano dolore… Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai…
Dolente il cuore troppo solitario colmo di rimossi, m’avvampa, arde, sanguina in un intormentabile gronda di dolore!
Per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che cammina a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora. In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell’essere padri: che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perché tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacché è scritto nella terra.
Non c’è giorno a cui non segua la notte, non c’è notte senza alba, né gioia imperitura, né dolore infinito.
Gocce di pioggia come lacrime di ferite che non si rimargino, lacrime che cadono come la pioggia incessante e formano un lago dove si riflette i ricordi della memoria.
Il dolore più grande e profondo al mondo non è l’aver deluso gli altri ma se stessi.
A volte quello che c’è dietro la violenza è cosi sottile che ad occhio nudo non si vede.