Cesare Pavese – Tristezza
La massima sventura è la solitudine.
La massima sventura è la solitudine.
Cosa importa questa tristezza nel tuo sguardo, se nel mio sguardo c’è più tristezza per piangere che nel tuo.
Ho stretto molte mani con calore, ma del mio immenso dolore solo pochi se ne sono ricordati.
Ho visto svanire occasioni e opportunità, senza trovar mai il coraggio di coglierle. Ho guardato andar via persone e ho lasciato che il tempo scorresse implacabile. Ho fatto tutto questo sempre in silenzio, senza mai oppormi, convinta che osservare la vita passarmi davanti, senza cambiarla, fosse la scelta giusta da fare per non far soffrire gli altri. Non capivo che ogni giorno che facevo scivolare via, restando immobile, era un giorno che perdevo… e che mai più mi sarebbe stato dato indietro.
La vita scorre tristemente senza Amore, ed io ho ancora tanto amore da dare.Amare qualcuno ti fa sentire vivo, senza è come essere un vegetale…Amare è vivere!
Povera cara: hai scoperto che pensare significa soffrire, che essere intelligenti significa essere infelici. Peccato che ti sia sfuggito un terzo punto fondamentale: il dolore è il sale della vita e senza di esso non saremmo umani.
L’ultima lacrima era calda come l’ira che provo verso le ingiustizie, amara come le persone false che mi circondano e mi sorridono solo per compiacermi, arida come il dolore quando ti lascia dentro l’anima un deserto infinito…