Alessia Porta – Libri
La scrittura indossa abiti umili e modesti, non assume toni autoritari e non si vanta per le grandi conquiste, persiste nella storia e trionfa nei cuori degli eredi.
La scrittura indossa abiti umili e modesti, non assume toni autoritari e non si vanta per le grandi conquiste, persiste nella storia e trionfa nei cuori degli eredi.
Rinnoviamo promesse che amiamo infrangere.
Scrivere è gettarsi nell’oblio, aspettando che una fantasia renda solido il terreno sotto i piedi.
Come in quella canzone incredibile dei Cure dove lei é bellissima e il povero la guarda ammirato e lei si sente offesa e Robert Smith dice:”Ecco perché ti odio”.
Entrare nella trama di un libro è come entrare in un sentiero in penombra illuminato dalla luce della fantasia.
Dietro al libro delle facce le persone si muovono.
Mi definisco scrittrice perché le parole scritte per me sono un’àncora. Un pianto. Uno sfogo. Una richiesta di aiuto. L’espressione della gioia più grande. Un modo affinché le parole, nero su bianco, risaltino ai tuoi occhi, più di quanto un urlo possa ferire il tuo orecchio. Ci metto del mio, in quel che scrivo. Sempre. Non posso farne a meno. Ma non metto sempre me in quello che scrivo. La carta peserebbe troppo e si stropiccerebbe comunque facilmente; e mi devo salvaguardare.