Alessio Elia – Abitudine
Ci si abitua finanche a non essere più abituati a nulla.
Ci si abitua finanche a non essere più abituati a nulla.
Le cose belle non durano mai per sempre, c’e sempre qualcuno pronto a rovinarle.
Anche se abitudine non è stata mai… Vibra ancora una volta per me.
Ogni infrazione non perseguita giustifica e incoraggia altre infrazioni.
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo “malati di abitudine”. Chi è abitudinario accetta qualsiasi cosa, qualsiasi dolore. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, che ci sono indifferenti, si impara a portare le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, si è impotenti nel reagire. L’abitudine è il più spietato dei veleni, entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce poco a poco nutrendosi della nostra vita, e quando ce ne rendiamo conto è ormai troppo tardi, ogni nostro gesto è condizionato, continuiamo ad “amare”, per abitudine, una persona “estranea”.
Quel mostro, l’abitudine, che divora ogni sentimento il quale ci metta in guardia contro i malanni che s’annidano nell’abitudine stessa, si dimostra purtuttavia un angelo in questo, che riveste d’una livrea assai facile ad indossarsi anche la pratica delle azioni buone e belle.
Mordila la vita, mordila prima che l’abitudine ne uccida il senso.