Alexandre Cuissardes – Società
Certe sentenze ammazzano molto prima di diventare definitive.
Certe sentenze ammazzano molto prima di diventare definitive.
Non esiste una sola cultura al mondo in cui sia permesso di fare tutto.
C’era una volta un ragazzino molto vivace ed impertinente, stava sempre in mezzo, voleva avere ragione, ma non combinava niente, anche se glielo dicevano in faccia che non lo volevano tra i piedi, se ne fregava, anzi metteva bocca su tutto anche se il suo parere non era richiesto. Era così a suo agio nello stare inutilmente in mezzo che decise di trovare qualche amico da coinvolgere nel gioco e quindi fondò un partito, con lui nel mezzo, naturalmente. Nome e partito penso li conoscano tutti, purtroppo. Non li nomino per pudore.
La nostra società è cosi marcia che accetta più volentieri un disonesto vincente che un onesto che ha perso.
In Italia il dialogo fra politica e cittadini dà gli stessi risultati di un colloquio fra un muto ed un sordo.
L’ignoranza tracanna qualsiasi porcheria le si offra e spesso ingoia veleno, pensando di mandar giù nettare e ambrosia. L’intelligenza, no: fiuta, indaga, dubita, mescola, assaggia e confronta. E poi si oppone, ribatte, contesta, smentisce e lotta. È per questo che il Potere edifica la sua torre di Babele nel silenzio più assoluto, innalzandola con le pietre dell’ignoranza.
Un popolo senza parola ne pensiero è un popolo prigioniero.