Alexandre Cuissardes – Società
La legge non fa testo, la legge fa pretesto, prende tempo e ragione per sé, a te lascia solo quel po’ di resto.
La legge non fa testo, la legge fa pretesto, prende tempo e ragione per sé, a te lascia solo quel po’ di resto.
Finché non la si prova non sappiamo come è, quando l’abbiamo provata non la possiamo raccontare.
Più l’informazione è breve e accessibile maggiore sarà la sua propagazione.
Loro scendono in campagna elettoralearmati di parole ed illusioni,molti vorrebbero entrare nei palazziarmati di rabbia e di forconi.
Per stare almeno a pari nella corsa dei peggiori, cambiano in fretta anche i migliori. Per vivere un po’ meglio i puri vanno a scuola dai più furbi. Per farsi ancor più ricchi i furbi rubano il mestiere ai disonesti, ma molti disonesti che hanno più esperienza, ed hanno sempre visto come fanno i furbi, sono già pronti per l’ultimo gradino, verso i palazzi, sugli scranni. E quando sono li, per rimanerci danno lavoro a quelli indietro. Chiedono al disonesto,firmandogli pagherò per il futuro, di continuare a fare ciò che sa far meglio, trovare tra i più furbi chi vada in mezzo ai puri a prendere consensi per mantenere in piedi quelli in cima, così si chiude questo cerchio che ormai è diventato una catena.
I ricchi hanno gli anni ben portati, i poveri hanno gli anni mal sopportati.
I giudici interpretano oppure applicano la legge, a discrezione, la cassazione fa e disfà e nessuno può dire niente, a cosa servono i politici?