Alexandre Cuissardes – Tempi Moderni
Quando un commento di un telegiornale inizia con…un’altro caso di…l’ennesimo caso di…ancora un caso di…siamo quasi del tutto certi che si inizia a parlare di malagiustizia.
Quando un commento di un telegiornale inizia con…un’altro caso di…l’ennesimo caso di…ancora un caso di…siamo quasi del tutto certi che si inizia a parlare di malagiustizia.
Le richieste da parte dei cittadini di un uomo forte fanno gridare allo scandalo persone che per anni hanno governato con un concetto di democrazia molto personale, oppure sperando ognuno di loro di diventare l’uomo forte.
Il consumismo e i media ci hanno fatto credere che abbiamo bisogno di tutto, che ci manca tutto, che non siamo felici se non compriamo tutto. Ci hanno fatto diventare degli automi infelici che sentono il bisogno di passare le giornate in un centro commerciale comprando stronzate inutili. E i nostri figli crescono nelle gallerie dei centri commerciali senza aver mai visto una gallina viva.
Il passato non è morto; non è nemmeno passato. Ce ne stacchiamo e agiamo come se ci fosse estraneo.
Lo hanno chiamato “divorzio breve” perché “è una cosa così lunga che è meglio che la finiamo qui” pareva brutto.
È inaccettabile e riluttante che la gente si sforzi di fare assomigliare sempre di più i tempi moderni ai tempi antichi. Non imparerà mai a scoprire altri tempi.
Guardami con gli occhi non con il cuore, perché domani non debba pentirti di avere visto male, di aver sbagliato nel valutarmi.