Alexandre Cuissardes – Tristezza
Sono così solo che cerco uno specchio per poter litigare con me stesso.
Sono così solo che cerco uno specchio per poter litigare con me stesso.
È più saggio diffidare di chi parla troppo che di chi parla poco.
In troppi pensano agli altri con le parole, ma poi agiscono per sé nei fatti.
Un amico mi ha chiamato per aiutarlo nel suo dolore; ho messo il mio nella tasca e sono andato.
I cattivi hanno offerto di più, le pallottole sono per loro, una vecchia propone un’ora al camino fiaba e vino di fuoco compresi nel prezzo, trenta denari in un sacchetto di pelle. Uno per volta, dalle dieci alle dieci, la fiamma acconsente, percepisce un compenso in legna di quercia, io e le mie trenta bottiglie di grappa siamo pronti a reagire, ho un accordo speciale, solo quando saranno vuote le potrò utilizzare per lanci sbagliati su giusti obbiettivi, “senza morto ferire”.
Che le sentenze si possano discutere ma si accettano, lo dice soltanto chi le emette.
Niente riporta in vita le nostalgie quanto le notti passate a stringere il cuscino tra le braccia.
È più saggio diffidare di chi parla troppo che di chi parla poco.
In troppi pensano agli altri con le parole, ma poi agiscono per sé nei fatti.
Un amico mi ha chiamato per aiutarlo nel suo dolore; ho messo il mio nella tasca e sono andato.
I cattivi hanno offerto di più, le pallottole sono per loro, una vecchia propone un’ora al camino fiaba e vino di fuoco compresi nel prezzo, trenta denari in un sacchetto di pelle. Uno per volta, dalle dieci alle dieci, la fiamma acconsente, percepisce un compenso in legna di quercia, io e le mie trenta bottiglie di grappa siamo pronti a reagire, ho un accordo speciale, solo quando saranno vuote le potrò utilizzare per lanci sbagliati su giusti obbiettivi, “senza morto ferire”.
Che le sentenze si possano discutere ma si accettano, lo dice soltanto chi le emette.
Niente riporta in vita le nostalgie quanto le notti passate a stringere il cuscino tra le braccia.
È più saggio diffidare di chi parla troppo che di chi parla poco.
In troppi pensano agli altri con le parole, ma poi agiscono per sé nei fatti.
Un amico mi ha chiamato per aiutarlo nel suo dolore; ho messo il mio nella tasca e sono andato.
I cattivi hanno offerto di più, le pallottole sono per loro, una vecchia propone un’ora al camino fiaba e vino di fuoco compresi nel prezzo, trenta denari in un sacchetto di pelle. Uno per volta, dalle dieci alle dieci, la fiamma acconsente, percepisce un compenso in legna di quercia, io e le mie trenta bottiglie di grappa siamo pronti a reagire, ho un accordo speciale, solo quando saranno vuote le potrò utilizzare per lanci sbagliati su giusti obbiettivi, “senza morto ferire”.
Che le sentenze si possano discutere ma si accettano, lo dice soltanto chi le emette.
Niente riporta in vita le nostalgie quanto le notti passate a stringere il cuscino tra le braccia.