Adesso mi rendevo conto di quanto Ruth fosse turbata; di quanto per una volta non riuscisse a trovare le parole, di come si fosse girata, sul punto di scoppiare in lacrime. E all’improvviso il mio comportamento mi sembrò del tutto inutile. Tutti quegli sforzi, quella pianificazione, solo per far del male alla mia migliore amica. E anche se avesse bluffato un po’ riguardo a quell’astuccio? Non era forse vero che tutte noi sognassimo che questo o quel tutore infrangesse le regole e facesse qualcosa di speciale per noi? Un abbraccio spontaneo, una lettera segreta, un regalo? Ruth non aveva fatto altro che spingersi un po’ più in là con quegli innocenti sogni a occhi aperti.