Alice Bono – Vita
Ricordi, versi su un foglio di carta gettato a terra, mentre la pioggia li trafigge, sbiadiscono, trasformandosi in macchie dai contorni sfumati.
Ricordi, versi su un foglio di carta gettato a terra, mentre la pioggia li trafigge, sbiadiscono, trasformandosi in macchie dai contorni sfumati.
Non ho bisogno di “finestre” per far prendere luce ed aria alla mia realtà. Ho scoperto che quando non riesco più a respirare, io posso aprire “portoni” e indirizzare la mia vita su un’infinità di nuovi scenari.
Nella vita non si sa stare in piedi se non si sa stare in ginocchio.
Fra l’essere dovuto nascere e il dover morire c’è di mezzo una gran bella cosa: “il poter vivere”.
Oggi ho potuto scoprire come un’avvenimento possa far emergere il lato migliore, e finora sconosciuto, che c’è in una persona e nello stesso tempo anche quello peggiore, mettendone in discussione i principi e dignità.
Si è osservata male la vita se non si è vista anche la mano, che, dolcemente, uccide.
Immaginate una vita senza corse dietro un treno già partito, senza lacrime ad impregnar cuscini, senza struggimenti, e poesie, e caffè al mattino. Una vita senza qualcosa sottosopra, come una lentiggine impazzita. Ogni emozione seppur sofferta diverrà una pennellata di colore. Ogni lacrima disseterà il giardino interiore ed ogni notte insonne diverrà un sospiro d’amore. Già, non immagino null’altro che questo io. Non cambierei nulla di ogni singola emozione. Perché un puntino seppur capovolto resta quello, un puntino. Io… io resto emozione.