Alice Galli – Abitudine
Mi fan sorridere le agende perché son piene di tutti i tuoi buoni propositi andati all’inferno.
Mi fan sorridere le agende perché son piene di tutti i tuoi buoni propositi andati all’inferno.
Caffè, compagno di solitudine, dolce o amaro ossequio all’abitudine.
Spesso omettiamo qualcosa, non per ingannare ma per proteggere o proteggersi, ma questo non vuol…
Il passato sfuma man mano che i giorni passano, diventando solo fonte di melanconia. Ripenso ai vecchi sentimenti, dolori, alle emozioni che una volta mi facevano battere il cuore. Ora invece non riesco neanche a ricordare tutte le parole. Ricordo brevi attimi, piccoli gesti, forse l’essenziale. Ma di quel dolore è rimasta solamente la cenere, non brucia più.
Abbandonarmi alla disperazione? No, preferisco la tentazione anche se dovrò passare dalla dannazione!
Ciò che la gente spesso dimentica, è che vedere è diverso da sapere.
Vedevo d’improvviso una nuova faccia dell’Abitudine. Fino a quel momento l’avevo considerata soprattutto come un potere distruttivo che sopprime l’originalità e addirittura la coscienza delle percezioni; ora la vedevo come una divinità temibile, così inchiodata a noi, con il suo viso insignificante così confitto nel nostro cuore che si stacca da noi, se ci volge le spalle, questa divinità che quasi non distinguevamo ci infligge sofferenze più terribili di qualsiasi altra e allora diventa crudele come la morte.
Caffè, compagno di solitudine, dolce o amaro ossequio all’abitudine.
Spesso omettiamo qualcosa, non per ingannare ma per proteggere o proteggersi, ma questo non vuol…
Il passato sfuma man mano che i giorni passano, diventando solo fonte di melanconia. Ripenso ai vecchi sentimenti, dolori, alle emozioni che una volta mi facevano battere il cuore. Ora invece non riesco neanche a ricordare tutte le parole. Ricordo brevi attimi, piccoli gesti, forse l’essenziale. Ma di quel dolore è rimasta solamente la cenere, non brucia più.
Abbandonarmi alla disperazione? No, preferisco la tentazione anche se dovrò passare dalla dannazione!
Ciò che la gente spesso dimentica, è che vedere è diverso da sapere.
Vedevo d’improvviso una nuova faccia dell’Abitudine. Fino a quel momento l’avevo considerata soprattutto come un potere distruttivo che sopprime l’originalità e addirittura la coscienza delle percezioni; ora la vedevo come una divinità temibile, così inchiodata a noi, con il suo viso insignificante così confitto nel nostro cuore che si stacca da noi, se ci volge le spalle, questa divinità che quasi non distinguevamo ci infligge sofferenze più terribili di qualsiasi altra e allora diventa crudele come la morte.
Caffè, compagno di solitudine, dolce o amaro ossequio all’abitudine.
Spesso omettiamo qualcosa, non per ingannare ma per proteggere o proteggersi, ma questo non vuol…
Il passato sfuma man mano che i giorni passano, diventando solo fonte di melanconia. Ripenso ai vecchi sentimenti, dolori, alle emozioni che una volta mi facevano battere il cuore. Ora invece non riesco neanche a ricordare tutte le parole. Ricordo brevi attimi, piccoli gesti, forse l’essenziale. Ma di quel dolore è rimasta solamente la cenere, non brucia più.
Abbandonarmi alla disperazione? No, preferisco la tentazione anche se dovrò passare dalla dannazione!
Ciò che la gente spesso dimentica, è che vedere è diverso da sapere.
Vedevo d’improvviso una nuova faccia dell’Abitudine. Fino a quel momento l’avevo considerata soprattutto come un potere distruttivo che sopprime l’originalità e addirittura la coscienza delle percezioni; ora la vedevo come una divinità temibile, così inchiodata a noi, con il suo viso insignificante così confitto nel nostro cuore che si stacca da noi, se ci volge le spalle, questa divinità che quasi non distinguevamo ci infligge sofferenze più terribili di qualsiasi altra e allora diventa crudele come la morte.