Analìa Scarpone – Destino
Andremo a sbattere sulle stesse difficoltà finché le difficoltà non saranno più tali.
Andremo a sbattere sulle stesse difficoltà finché le difficoltà non saranno più tali.
La crisi economica è un dato di fatto che purtroppo bisogna affrontare e dalla quale bisogna imparare a proteggersi. Sulla crisi affettiva, tramite il mio lavoro, la avevo già capita, scoperta, e scritta in mille sfumature diverse e non è altro che affrontare e capire la freddezza dei cuori, la mancanza di apertura, la mancanza di volontà a lasciar fluire l’amore. Le persone sono diventate un iceberg, chiuse nel intento di difendere un qualunque cosa, un credo, o delle convinzioni sulle quali l’amore è lontano un miglio.
I nostri errori appartengono a noi, e solo a noi. Proiettarli sugli altri, abusando magari del proprio potere e delle proprie conoscenze per rovinare la vita a coloro nei quali proiettiamo il nostro male, non cambia il destino che è nostro sin da prima di nascere. Non sono le nostre vittime a salvarci dai nostri errori, che magari dovrebbero ribellarsi ai nostri soprusi, ma noi stessi scegliamo, noi stessi decidiamo di non commettere più il male per avere il bene di qualcun altro. Siamo noi che costruiamo il destino con le nostre forze, non con le forze di vittime sacrificali. L’assassinio e l’inganno distruggono, non costruiscono. Lo sfarzo di nuovi templi, la nuova bellezza del mondo, i nuovi dèi della terra, sono solide facciate che già conoscono la loro fine.
Giorno dopo giorno scalerò fino in vetta il mio destino.
Più evitiamo qualcosa, più l’attiriamo a noi.
Un’antica profezia tiene sospeso il mondo. Un segreto ben custodito si tramanda calandosi in un vecchio inchiostro.Finché l’evidenza si osserverà con indifferenza, nessun segreto resterà riposto.
Il cuore che sapeva troppo, lo sa ancora, e dal vuoto mormora nell’oggi e nel domani: le fauci fameliche sbranano loro stesse, la montagna del Tonante è crollata!