Analìa Scarpone – Stati d’Animo
Tendenzialmente, ho sempre vissuto in un mondo fatato, ma sono convinta che la vita non sia altro che l’ennesima favola da recitare.
Tendenzialmente, ho sempre vissuto in un mondo fatato, ma sono convinta che la vita non sia altro che l’ennesima favola da recitare.
Navigo in un mondo scritto a mano, mi tuffo in un mare che mi avvolge, l’acqua non è mai fredda. Le nuvole sono di carta, posso toccarle senza che le mie mani le trapassino, hanno consistenza sotto le mie dita. Certe volte mi viene chiesto perché fisso il cielo dei libri e non quello del mondo, la risposta è così semplice: Ci sono quei colori che cambiano, e sono parte del mondo, e ci sono quei colori che restano, e sono parte dei libri. Io ho visto tante cose mutare, non voglio vedere un altro tramonto. La pioggia che mi bagna deve essere sostituita da un sole che rimarrà sempre su quelle pagine a restituirmi il calore che io gli dono fissandolo senza mai distogliere lo sguardo. Ho bisogno di questo. La vita non è fatta solo di parole nell’aria, per me è fondamentale riportare le mie parole dove potrò sempre andare a rileggerle: Esistono gli errori, e lì potrò cancellarli. Esistono le imperfezioni, e lì potrò correggerle. Esistono le belle frasi, e lì potrò riamarle.
Una sola parola: passato e quante sofferenze, quanti momenti difficili, vengono in mente. Sembra buffo credere di esser rimasta ancora in piedi, nonostante le mille ferite che porto sulla mia pelle, eppure posso urlarlo dopo tutto: sono ancora qui, sono ancora io, con i miei valori, con la mia dignità, con il mio modo di essere un po’ particolare e pazzo.
Forse nessuno lo capisce o forse solo chi ci è passato. Ma sentire la mancanza di qualcuno che se ne è andato e sai che non potrà tornare più è davvero una cosa difficile da sopportare.
Non scriviamo più. Non ci “raccontiamo” più. Eppure a ben guardare ognuno di no ha stralci di lettere soffocate in grembo, pezzetti di storia che ancora son in cerca di orecchie in grado di ascoltare.
Sono consapevole che io ho avuto quell’amore folle, quello fatto di tormenti, passione, parole mai dette e capite, pensieri uniti, occhi dentro gli occhi. E so che non potrò mai avere quello che ho condiviso con lui. Non ricercherò una luce riflessa. La luce l’ho avuta ed è dentro di me, dove lui resterà per sempre.
Sai che c’è di più pericoloso di un tifone? Una donna ferita, che ha scoperto le sue bugie, ha visto cadere l’armatura del guerriero. Mai aver a che fare con lei, è il peggior nemico che tu possa incontrare nel tuo cammino.
Navigo in un mondo scritto a mano, mi tuffo in un mare che mi avvolge, l’acqua non è mai fredda. Le nuvole sono di carta, posso toccarle senza che le mie mani le trapassino, hanno consistenza sotto le mie dita. Certe volte mi viene chiesto perché fisso il cielo dei libri e non quello del mondo, la risposta è così semplice: Ci sono quei colori che cambiano, e sono parte del mondo, e ci sono quei colori che restano, e sono parte dei libri. Io ho visto tante cose mutare, non voglio vedere un altro tramonto. La pioggia che mi bagna deve essere sostituita da un sole che rimarrà sempre su quelle pagine a restituirmi il calore che io gli dono fissandolo senza mai distogliere lo sguardo. Ho bisogno di questo. La vita non è fatta solo di parole nell’aria, per me è fondamentale riportare le mie parole dove potrò sempre andare a rileggerle: Esistono gli errori, e lì potrò cancellarli. Esistono le imperfezioni, e lì potrò correggerle. Esistono le belle frasi, e lì potrò riamarle.
Una sola parola: passato e quante sofferenze, quanti momenti difficili, vengono in mente. Sembra buffo credere di esser rimasta ancora in piedi, nonostante le mille ferite che porto sulla mia pelle, eppure posso urlarlo dopo tutto: sono ancora qui, sono ancora io, con i miei valori, con la mia dignità, con il mio modo di essere un po’ particolare e pazzo.
Forse nessuno lo capisce o forse solo chi ci è passato. Ma sentire la mancanza di qualcuno che se ne è andato e sai che non potrà tornare più è davvero una cosa difficile da sopportare.
Non scriviamo più. Non ci “raccontiamo” più. Eppure a ben guardare ognuno di no ha stralci di lettere soffocate in grembo, pezzetti di storia che ancora son in cerca di orecchie in grado di ascoltare.
Sono consapevole che io ho avuto quell’amore folle, quello fatto di tormenti, passione, parole mai dette e capite, pensieri uniti, occhi dentro gli occhi. E so che non potrò mai avere quello che ho condiviso con lui. Non ricercherò una luce riflessa. La luce l’ho avuta ed è dentro di me, dove lui resterà per sempre.
Sai che c’è di più pericoloso di un tifone? Una donna ferita, che ha scoperto le sue bugie, ha visto cadere l’armatura del guerriero. Mai aver a che fare con lei, è il peggior nemico che tu possa incontrare nel tuo cammino.
Navigo in un mondo scritto a mano, mi tuffo in un mare che mi avvolge, l’acqua non è mai fredda. Le nuvole sono di carta, posso toccarle senza che le mie mani le trapassino, hanno consistenza sotto le mie dita. Certe volte mi viene chiesto perché fisso il cielo dei libri e non quello del mondo, la risposta è così semplice: Ci sono quei colori che cambiano, e sono parte del mondo, e ci sono quei colori che restano, e sono parte dei libri. Io ho visto tante cose mutare, non voglio vedere un altro tramonto. La pioggia che mi bagna deve essere sostituita da un sole che rimarrà sempre su quelle pagine a restituirmi il calore che io gli dono fissandolo senza mai distogliere lo sguardo. Ho bisogno di questo. La vita non è fatta solo di parole nell’aria, per me è fondamentale riportare le mie parole dove potrò sempre andare a rileggerle: Esistono gli errori, e lì potrò cancellarli. Esistono le imperfezioni, e lì potrò correggerle. Esistono le belle frasi, e lì potrò riamarle.
Una sola parola: passato e quante sofferenze, quanti momenti difficili, vengono in mente. Sembra buffo credere di esser rimasta ancora in piedi, nonostante le mille ferite che porto sulla mia pelle, eppure posso urlarlo dopo tutto: sono ancora qui, sono ancora io, con i miei valori, con la mia dignità, con il mio modo di essere un po’ particolare e pazzo.
Forse nessuno lo capisce o forse solo chi ci è passato. Ma sentire la mancanza di qualcuno che se ne è andato e sai che non potrà tornare più è davvero una cosa difficile da sopportare.
Non scriviamo più. Non ci “raccontiamo” più. Eppure a ben guardare ognuno di no ha stralci di lettere soffocate in grembo, pezzetti di storia che ancora son in cerca di orecchie in grado di ascoltare.
Sono consapevole che io ho avuto quell’amore folle, quello fatto di tormenti, passione, parole mai dette e capite, pensieri uniti, occhi dentro gli occhi. E so che non potrò mai avere quello che ho condiviso con lui. Non ricercherò una luce riflessa. La luce l’ho avuta ed è dentro di me, dove lui resterà per sempre.
Sai che c’è di più pericoloso di un tifone? Una donna ferita, che ha scoperto le sue bugie, ha visto cadere l’armatura del guerriero. Mai aver a che fare con lei, è il peggior nemico che tu possa incontrare nel tuo cammino.