Anastasio Alberto Ballestrero – Società
Quante persone incerte dubbiose, va creando la cultura del dubbio, oggi in voga.
Quante persone incerte dubbiose, va creando la cultura del dubbio, oggi in voga.
Trovandosi tutti più o meno sul medesimo piano per quanto riguarda le condizioni economiche, e similmente dal punto di vista dell’intelligenza e del sapere, l’unica autorità che ispira una involontaria deferenza è quella del numero. “La fede nell’opinione pubblica”, dice Tocqueville, “diventa in quelle contrade una specie di religione, e la maggioranza è il suo profeta”.
Se gli ideali rendono un giovane villano, è meglio che se ne liberi al più presto.
Il frutto del vivere è colorato, ma il marciume lo sta dilaniando da dentro.
Ci si vuole raccontare che tutto è semplice, facile, che la fatica può essere eliminata dalle nostre vite.
La società, la società civilizzata almeno, non è mai pronta a credere a qualcosa che vada a detrimento di chi è ricco e affascinante. Avverte istintivamente che i costumi sono più importanti della morale e nel suo giudizio la più cristallina rispettabilità conta meno del possesso di un cuoco di grido. Dopo tutto è una magra consolazione sapere che chi ci ha fatto servire un pasto cattivo o dei vini scadenti è di una moralità impeccabile. Nemmeno le virtù cardinali riescono a far dimenticare uno stufato freddo.
La superficialità è la forma di difesa per un sistema che non va.