Andrea De Candia – Stati d’Animo
Folle sei tu, che per cercare di salvarmi, stai firmando la mia rovina, la tua condanna.
Folle sei tu, che per cercare di salvarmi, stai firmando la mia rovina, la tua condanna.
Facciamo programmi e progetti con il sorriso, cerchiamo un sentiero sereno verso una vita migliore. Meraviglioso raggiungere un obiettivo, anche se piccolo… Perché la soddisfazione che senti dentro ti fa acquistare fiducia e stima verso te stesso.
Troppe cose per la testa. Una sola nel cuore.
A volte se potessi urlerei davvero! Certe volte mi chiedo ma tu lo schifo che vedo io lo vedi? Perché io certe volte volerei via molto lontano!
Ho perso il filo del discorso ma ho ritrovato il senso della ragione.
Se gli esseri umani ci deludano, ci fanno soffrire, noi lasciamo scorrere la nostra sorgente, ossia non smettiamo mai di amare. Ci viene però da dire: ne ho abbastanza di essere sempre malmenata ingannata, lesa.Ma meglio essere ingannati e lesi piuttosto che impedire alla nostra sorgente interiore di scorrere. Possiamo sempre porre riparo alle delusioni, alle perdite ma se la sorgente dell’amore non scorre più, siamo perduti: nel nostro interiore, diventiamo una palude. Meglio sapere come orientare l’acqua di quella sorgente, e come meglio canalizzarla, affinché non vada a scorrere in, in un giardino qualunque, o un posto qualunque. Per favorire la crescita di ortiche o erbacce. Non bisogna lasciar inaridire la sorgente, ma meglio proteggerla, affinché scorra pura per alimentare unicamente il mondo, e Dio se ne incaricherà.
Se quello che mi porta a disegnare è una sottile malattia morbosa, una piccola lesione, una devianza, uno strappo, desidero che ciò non trovi mai guarigione, anzi desidero considerare il disegnare come un lavoro, anche faticoso, di scavo, di confessione a volte anche dolorosa. È allo stesso tempo una fortuna umana, grandissima.