Mi chiedevo come mai persone così simili possano farsi danni gravi, e persone apparentemente lontanissime, migliorarsi in modo così spettacolare; mi chiedevo se c’era una regola dietro tutto questo o solo il caso, se era un effetto permanente o temporaneo.
Ogni uomo è un po’ più piccolo di ciò che immagina, ma sempre un po’ più grande di ciò che potrà mai arrivare ad essere.
Il cuore che sapeva troppo, lo sa ancora, e dal vuoto mormora nell’oggi e nel domani: le fauci fameliche sbranano loro stesse, la montagna del Tonante è crollata!
Alcune cose diventano migliori semplicemente attraversandole.
Mentre aspettiamo che qualcosa diventi perfetto si deteriora.
Come va? Beh, come al solito. Una vita destinata all’entropia e quindi irrimediabilmente alla morte!
È destino d’ogni isola essere sola nell’angoscia dei suoi sigillati confini, infelice e orgogliosa di questo destino.