Andrea G. Pinketts – Destino
Non più inverno, non ancora primavera. Una stagione titubante come un ex alcolizzato di fronte a una birra.
Non più inverno, non ancora primavera. Una stagione titubante come un ex alcolizzato di fronte a una birra.
Io non credo nel destino, credo nelle coincidenze, credo nell’attimo che si crea, ogni azione comporta una sua conseguenza, e se ti ho trovata è perché ti cercavo da tanto tempo.
Mi pongo domande sul mio destino, mi chiedo cosa mi preserverà il futuro, ma come tutti i comuni mortali, posso solo imboccare ogni volta una strada e vedere dove mi porterà. Non mi è dato tornare indietro, posso solo andare avanti fino al prossimo bivio.
La sorte, quando avversa, è meschina: non si accanisce contro colui che può da essa difendersi, ma contro colui che giace già a terra, inerme.
Perché ci sia il sereno è necessario che prima ci sia la tempesta. Tu sei stato il mio caos. Dopo di te il sereno.
Illusioni, materia del futuro inconstante, incontrollabile;Illudersi di aver raggiunto una meta quando questa è ancora lontana è come smettere di sentire il proprio cuore battere.Illusioni, nodi che non si potranno mai sciogliere, se non nell’attimo della fine dell’illusione.
Possiamo diventare i padroni del nostro destino quando avremo finito di atteggiarci a suoi profeti.