Andrea La Fauce – Sogno
Un sogno realizzato non sarà mai uguale a come l’hai sognato, ma il suo ricordo sarà ancor più bello di come l’hai sognato.
Un sogno realizzato non sarà mai uguale a come l’hai sognato, ma il suo ricordo sarà ancor più bello di come l’hai sognato.
Non dimentico le promesse della notte.
Un giorno mi sono detto: hai percepito le difficoltà di una quotidianità sempre più caotica e meno ordinata; hai definito le domande, gli interrogativi, quali spunti di riflessione che rendono almeno un senso, quando anche le risposte non potrebbero averne. Ti sei dichiarato ansiosamente tranquillo, rivelando, implicitamente, che – ormai – si può essere tranquillamente ansiosi. Hai ricordato le parole quali vecchie amiche, amiche intime, perché – in questa realtà – l’intimità, forse, ha vita nelle poche parole autentiche, vere, sincere.Hai scritto panta rei e carpe diem.Certo, tutto scorre perché la vita corre e non si ferma. Si cresce, si muta, si diventa altri e si scopre la verità. E si conosce la falsità.Lo so… crescendo il mondo ci confonde e, purtroppo, spesso perdiamo il coraggio di credere nel nostro sogno.Ma è proprio in quel momento che bisogna cogliere l’attimo.Quel sogno siamo noi.
Caro sogno sembra che io sia l’unica a crederti quando dici qualcosa.
La vita è un rincorrere sogni evanescenti, ma senza di essi sarebbe un vuoto d’anima.
Quando m’innamorai la prima volta, mia madre disse: usa la bocca anche per mangiare non solo per baciare, o non avrai più forza di farlo! E io gli chiesi: mamma ma mi stancherò di mangiare o di baciare? Lei rispose: “di mangiare”. E io sorridendo dissi: voglio morire di fame e non di amore.
Quello che noi ci immaginiamo bisogna che sia o una delle cose già vedute, o un composto di cose o di parti delle cose altra volta vedute.