Andrea Manfrè – Desiderio
Il tempo amplifica il desiderio.
Il tempo amplifica il desiderio.
Il vedo e non vedo è capace di accendere il desiderio e liberare le fantasie.
Io nacqui nella prateria dove il vento soffiava liberamente e dove non c’era nulla a bloccare la luce del sole. Io nacqui dove non c’erano recinti e dove ogni cosa respirava liberamente. Io voglio morire là, e non dentro queste mura.
Rimane quella lucida follia della persona ancor prima del pensiero, perché non si fonde con nulla che sia contrario alla volontà d’esistere, mi conosco e mi ripulisco di ogni refuso di pacata solitudine, per immettermi nella carreggiata più veloce della volontà. Parevano tempi difficili, quelli che si paravano davanti, ma concretamente secernevano solo un motivo di lento restio dei pensieri. Accomuno le difficoltà finite, con il desiderio di scalata dell’impossibile, anzi a dir comune non esiste l’impossibile se non nei nostri pensieri.
Non sono che il contabile, dell’ombra di me stesso se mi vedete qui a volare.
Qualsiasi cosa può diventare un piacere, se la si fa ripetutamente.
La solitudine è un passaggio obbligato per scoprire l’amicizia.