Andrea Matacchiera – Stati d’Animo
La felicità è banale, la tristezza è artistica.
La felicità è banale, la tristezza è artistica.
L’apparenza inganna sempre. Molte volte il pugnale che ferisce è riposto tra le mani di chi ha la capacità di nascondersi dietro cumuli di finto buonismo. Tra le mani di chi ti regala chiacchiere non parole, di chi ti regala finzione non attenzioni. Quindi medita. L’ipocrisia e la cattiveria sono facciate ben nascoste da saper discernere; “non tutto ciò che luccica può’ definirsi di valore”.
Fragili, inconsistenti, sono i vetri dell’illusione: ti fan vedere i contorni di un sogno, senza permetterti di toccarlo. Felice, solo per un istante; finché l’illusione svanisce, inghiottita dal buio.
Ogni volta che faccio amicizia con un bambino malato non vedo l’ora di rivederlo, ma poi non vedo l’ora di non rivederlo più.
Come molti ho donato troppo alle persone sbagliate, ma da questo ho imparato che si può sempre cambiare.
Questo mio bisogno, essenza della miseria, che mi fa afferrare tutto per negare l’inconsistenza del niente, mi lascia disordinata di inutilità che non somiglia, neppure lontanamente, all’essenza del mio desiderare di cui sono scarna e priva. Mille presenze moriture non mi fanno un’unica vita, né addosso, né dentro e mi copro, sopra e di lato, di suppletivi insensati, racimolando sensazioni in luogo d’emozioni.
Ora so con certezza che non ne valeva la pena. Che ho buttato via tempo prezioso. E niente potrà cambiare questa realtà.