Andrea Puccio – Stati d’Animo
Non sono triste, sono solo stanco di cose già viste.
Non sono triste, sono solo stanco di cose già viste.
Era bello guardarla quando si vestiva di sorrisi, ma nessuno vedeva che allora, proprio allora, aveva il cuore gonfio di lacrime.
Non si può mandar via una mancanza, dobbiamo attendere che vada via da sola.
Riflettevo sul fatto che ci divertiamo un po’ troppo ad essere i Dottor Frankenstein della situazione. Ci teniamo più persone, facendo dell’abuso di numero e quantità, il suppletivo per sopperire alla scarsezza di qualità, per la nostra eterna indecisione, o per la passione sconsiderata per le scarpe che ci invita a calzare i nostri teneri piedini in più babbucce contemporaneamente. Ci teniamo il visino angelicato di uno, il saperci fare dell’altro, l’istinto animale dell’altro ancora, il sorriso del lattaio, la simpatia del fruttivendolo, le rime baciate del poeta. Il corpo di uno e l’intelligenza dell’altro ancora. Tanti pezzi di puzzle, tessere di un mosaico d’un quadro variopinto.
Oggi non è come ieri e domani non sarà come oggi. Tutto ci ruota intorno e il tempo scorre i suoi secondi. Non importa se restiamo immobili.
Le parole non dette sono emozioni che danzano sotto la pioggia di un cielo grigio.
Non so spiegare cosa a volte mi succeda dentro. È come qualcosa che si muove, che scatta ed ecco che improvvisamente tutto cambia, tutto è più chiaro, il buio diviene penombra e comincio a intravedere di nuovo la mia strada. Se sia quella giusta o no non lo so, ma almeno adesso ne ho una da percorrere.