Angela Mori – Poesia
E poi ci sono quelli che ti dicono che la Poesia è morta e tu pensi che i morti siano loro. E dicendogli addio li lasci nella loro demenza.
E poi ci sono quelli che ti dicono che la Poesia è morta e tu pensi che i morti siano loro. E dicendogli addio li lasci nella loro demenza.
Amo i fiori e le farfalle: sono gli abiti gioiosi e fulgidi della natura.
I poeti bussano ai cuori dove non fa giorno. Aprono porte altrimenti chiuse svelano giardini nascosti, solitudini infinite. I poeti sono gigli disseccati lunghi fili di vento che vibrano su desideri imprigionati. I poeti suggeriscono colori ai pittori e il mondo si tinge d’azzurro e di bianco. Il bianco delle stanze dove giocano i bambini l’azzurro delle soffitte dove sognano i sogni e si riposa la luna. I poeti sono mendicanti per strada e la moneta che tu lasci nelle loro mani diventa un sole di rame che incendia la notte. I poeti sono musiche gitane un canto di rane nel caldo meridione. I poeti sono versi in prigione.
Chi ama a senso unico può tutto, tranne che non soffrire e dimenticare.
Io conosco poeti che spostano i fiumi col pensiero, e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo.
Sento la tua labile presenza allontanarsi, avevo scommesso di portarti nel mio cuore ma prima che si fosse aperta la porta, tu sei scappata, lasciandomi da solo; ho voglia di riviverti per assaporare quel mio primo bacio con te, ma questa vita non mi offre la possibilità di tornare indietro, peccato… spero di incontrarti di nuovo in un’altra vita.
La poesia è la voce dell’anima.