Angela Randisi – Giornata della memoria
La voce del dolore è rimasta scolpita sulla lapide della memoria. Neanche lo scultore più bravo potrà cancellare l’orrore scritto dalla mano dell’uomo.
La voce del dolore è rimasta scolpita sulla lapide della memoria. Neanche lo scultore più bravo potrà cancellare l’orrore scritto dalla mano dell’uomo.
Fuggi dai predoni dei buoni consigli e dai dotti improvvisati che ti regalano saggezza.
La vita è come un pentagramma dove solo chi sa leggere le note scoprirà la sua melodia.
Dopo che le nuvole hanno riempito il cielo di lacrime, il sole premuroso, le asciuga con il suo sorriso.
Le rose accarezzate dal vento aprono i loro petali agli amori appena sbocciati.
La guardia ci ha detto di metterci in fila per due, con le pale sulle spalle, e di andare sulla collina. Ha detto che era un ordine del sindaco e che dovevamo ubbidire. Così ci ha portati proprio in cima alla collina, dov’era più forte il gelo e la bufera, e ci ha ordinato di lavorare; ma lui è andato a mettersi in una casa, dopo averci detto di lavorare fino al tramonto. Noi piangevamo dal freddo, tutti abbiamo dovuto stare fino al tramonto finché lui non è tornato a prenderci.
Non fidarti di uno sconosciuto ma neanche di chi presume di conoscerti fino in fondo.