Angela Randisi – Libri
Rilega la tua vita come se fosse un libro, ritaglia le parti rovinate e sostituisci le pagine sgualcite con nuove storie da raccontare.
Rilega la tua vita come se fosse un libro, ritaglia le parti rovinate e sostituisci le pagine sgualcite con nuove storie da raccontare.
Un cretino può scrivere un saggio ma non viceversa.
Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
Ormai avrei dovuto esserci abituata, e tuttavia non era così. Avevo la sensazione che Edward fosse il genere di persona a cui era impossibile abituarsi.
Chi danza scrive le note musicali nello spazio che gli appartiene e libera in ogni singolo movimento l’arte di volare come libere farfalle.
E fammi sentire di nuovo la tua risata, scaccia il ricordo di quell’uomo dal tuo cuore, se non era quello giusto per te, e ricomincia da capo. La vita è troppo breve e difficile per sprecarla nella tristezza.
Appoggio la mia mano sulla panchina, ma la ritiro subito: essa esiste. Questa cosa sulla quale sono seduto, sulla quale appoggiavo la mano si chiama una panchina. L’hanno fatta apposta perché ci si possa sedere, hanno preso del cuoio, delle molle, della stoffa, si sono messi al lavoro, con l’idea di fare una sedia e quando hanno finito era questo che avevano fatto. L’hanno portata qui, in questa scatola, e ora la scatola viaggia e sballotta, con i suoi vetri tremolanti, e porta nei suoi fianchi questa cosa rossa. Mormoro: è una panchina, un po’ come un esorcismo. Ma la parola mi rimane sulle labbra: rifiuta di andarsi a posare sulla cosa. Essa rimane quello che è, con la sua peluria rossa, migliaia di zampette rosse, all’aria, diritte, zampette morte. Questo enorme ventre girato all’aria, sanguinante, sballottato – rigonfio con tutte le sue zampe morte, ventre che galleggia in questa scatola, in questo cielo grigio, non è una panchina. Potrebbe benissimo essere un asino morto, per esempio, sballottato nell’acqua e che galleggia alla deriva, il ventre all’aria in un grande fiume grigio, un fiume da inondazione; e io sarei seduto sul ventre dell’asino e i miei piedi bagnerebbero nell’acqua chiara.