Angiolina Rosaria – Speranza
“Sperare” vuol dire continuare ostinatamente a farsi del male.
“Sperare” vuol dire continuare ostinatamente a farsi del male.
Ciò che rende davvero speciale un cuore è tutto ciò che egli ha vissuto e tutto ciò che egli ha donato. Sono le sue ferite a renderlo sensibile, sono le sue cicatrici a renderlo dolce, sono i suoi ricordi a renderlo forte. Esso assapora ogni giorno la vita, si affaccia nel mondo e coglie ogni sfumatura che possa alimentarlo. Batte forte ed è impavido, si emoziona e guerreggia, desidera e lotta. A volte si lascia andare e molla la presa, non per debolezza o per mancanza di coraggio, semplicemente riconosce che oltre non può andare. Può sembrare che smetta quasi di battere, tu non lo senti più, perché silenzioso continua il suo cammino, forse ha sofferto troppo, forse è solo stanco… ma poi un giorno, in un attimo eterno, una luce penetra nel petto, il sangue pompa più forte, il tuo cuore prende fiato e respira. Riprende, con l’audacia di un sognatore, quella battaglia che non ha mai abbandonato, chiamata speranza.
In silenzio chiudo la porta, scendo lentamente le scale e mi avvio verso il domani.
A domani è un atto di speranza, un atto d’amore fra te e chi lo ascolta. A domani perché domani ci saremo ancora.
Il sogno è un’isola circondata da un mare di scuse per non realizzarlo. Tu vuoi nuotare o ti basta restare a galla?
Si dice: “beati coloro che danno senza mai chiedere nulla”. Bella scoperta, evidentemente se lo possono permettere.
Una delle più grandi speranze: sperare di non sperare.