Anna De Santis – Morte
Meno male che non si pensa alla morte, altrimenti non si avrebbe alcuna ambizione.
Meno male che non si pensa alla morte, altrimenti non si avrebbe alcuna ambizione.
A volte i silenzi son preludidi importanti decisioni,son promesse e t’illudicon o senza risultati,sia per sempre,ma per pochi fortunati.
In estate non penso quello che devo indossare perché meglio stare leggeri.In inverno metto il cappotto e quello che c’è sotto non si vede.È l’autunno e la primavera che rimango fregata, devo mettere vestiti non troppo pesanti né troppo leggeri; meno male che stanno scomparendo le mezze stagioni, faremo meno spese: o costume o cappotto.
Un conto è morire, un conto è parlare di morte.
Nessun colpo sarà mortale sei hai deciso di vivere. Nessuno.
Nessuno mi aveva detto che il lutto fosse così simile alla paura… sto cominciando a capire perché il lutto ricorda tanto l’attesa. Dipende dal fatto che infiniti impulsi ai quali ci eravamo abituati restano frustrati. Non c’era pensiero, sentimento o azione che non avesse lui per oggetto. Ora, non hanno più meta.Continuo, per abitudine, a tendere la freccia sulla corda, ma poi ricordo, e devo deporre l’arco. Così tante strade portavano il mio pensiero a lui, ma ora un invalicabile posto di frontiera le blocca. Una volta erano strade, ora sono vicoli ciechi.
La gente si accorgerà di te, solo quando morirai.O forse prima, se hanno bisogno.