Anna Maria D’Alò – Arte
La vita che non si comprende la chiamiamo destino, ma ci costruisce una cornice vuota in cui noi siamo gli unici artefici nel dipingere il nostro capolavoro.
La vita che non si comprende la chiamiamo destino, ma ci costruisce una cornice vuota in cui noi siamo gli unici artefici nel dipingere il nostro capolavoro.
Uomini e donne ci passano accanto, attraversano l’imperfetto esistere con l’eternità dell’istante mentre si segue il divenire della vita.
I colori non sono pietre e oggetti che possono vivere separati. Diventano vitali solo quando instaurano tra loro un loro rapporto di accordo o di dissonanza. È l’insieme che caratterizza l’opera e dona ad essa un particolare timbro di tipicità.Nei colori degli “altri” amo e percepisco tutte le gamme cromatiche, ma davanti al mio quadro, qualunque sia il suo limite, il rapporto con la tavolozza è sofferto, anche quando mi sembra che tutto sgorghi spontaneo.Il colore, per me, ha un valore morale.E quindi il bianco può essere purezza e luce; il nero denuncia, contrasto compressione, angoscia. La gamma dei grigi esprime severità, ma anche dolcezza. I bruni, gli ocra, i blu e i rossi si inseriscono a rappresentare varietà di sentimenti, oltre che a determinare risonanze timbriche. Il nero, in particolare, è un colore che assume un ruolo significante, sia da un punto di vista tecnico che psicologico ed emotivo.
L’animo dell’artista è simile alla vela di un’imbarcazione, che seguendo il vento dell’ispirazione, giunge nel porto dei sogni.
La natura è il miglior modo per comprendere l’arte; i pittori ci insegnano a vedere.
L’arte nasce immortale perché viene dal passato, si nutre del presente e anticipa l’avvenire. Si…
È il tramonto del ceco, la melodia del sordo, il dolce sussurro certo del muto,…