Anna Maria D’Alò – Felicità
Si è felici con poco quando si vive neppure dell’essenziale.
Si è felici con poco quando si vive neppure dell’essenziale.
C’è chi è cieco, sordo, muto davanti all’orrore: libera le mani dagli occhi, togli le dita dalle orecchie, slega la lingua e urla tutto il tuo sdegno.
La felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull’erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato.
Un tuo fiore m’incantò, mi pose sguardi promessi, mi donò il profumo che cercavo e poi il tuo sorriso, che mi vestì di danza di petali… ed io ti abbracciai!
La felicità dovrebbe essere l’unica condizione della vita; dove la felicità è caduta, l’esistenza rimane un folle esperimento di lamenti.
Nella vita tutto scorre, veloce come un fiume che non arretra mai alla sorgente, ma i ricordi inondano il cuore e sempre ritornano alla fonte, zampillanti più che mai, per accarezzare e ferire.
Ognuno dovrebbe essere portatore di luce dell’altro, per dileguare il buio.