Anna Maria D’Alò – Filosofia
Finché l’uomo avrà più dubbi che certezze un giorno potrà raggiungere una certezza, ma se avrà solo certezze resterà sempre nel dubbio.
Finché l’uomo avrà più dubbi che certezze un giorno potrà raggiungere una certezza, ma se avrà solo certezze resterà sempre nel dubbio.
Insensibile, né benevolo, né spietato, sottomesso a leggi rigorose o affidato al caso, il mondo non sa di sé. Non lo si può capire perché si presenta impersonalmente, se lo si riesce a chiarire in qualche particolare, resta comunque incomprensibile nella sua totalità. Ciò non toglie che io conosca il mondo anche in un altro modo. Un modo che me lo rende affine e che mi consente di sentirmi, in esso, a casa mia, al sicuro. Le sue leggi sono quelle della ragione, per cui, sistemandomi in esso, mi sento tranquillo, costruisco i miei strumenti e li conosco. Mi è familiare nelle piccole cose e in quelle che mi sono presenti, mentre mi affascina nella sua grandezza; la sua vicinanza mi disarma, la sua lontananza mi attira. Non segue i sentieri che attendo, ma anche quando mi sorprende con insospettate realizzazioni o inconcepibili fallimenti, alla fine conservo, anche nel naufragio, un’indefettibile fiducia in esso.
Nel virtuale l’immaginazione crea; nel reale, la realtà ha già creato, ti mostra il compiuto.
Pensate che chi si espande in nuovi mondi venga abbandonato? Ci osservano e ci vogliono bene.
Il filosofo vive di problemi come l’uomo di cibi. Un problema insolubile è un cibo indigesto.
Non attendere il sole per uscire, ma cammina anche sotto la pioggia.
Le perle sono le cicatrici delle ferite che la sabbia provoca alle ostriche.