Anna Maria D’Alò – Libri
In un libro ci sono le impronte di chi lo ha scritto e le impronte di chi lo ha sfogliato.
In un libro ci sono le impronte di chi lo ha scritto e le impronte di chi lo ha sfogliato.
Soldato, lascia che ti accarezzi il viso e baci le tue labbra, lasciami urlare attraverso i mari e sussurrare attraverso i prati ghiacciati della Russia quello che sento per te… Luga, Ladoga, Leningrado, Lazarevo… Alexander, un tempo ora mi hai portata, e ora io porto te. Nella mia eternità, ora io porto te.Attraverso la Finlandia, attraverso la Svezia, fino in America con le mani tese, mi ergerò e mi farò avanti, destriero nero che galoppa senza cavaliere nella notte. Il tuo cuore, il tuo fucile, mi conforteranno, saranno la mia culla, la mia tomba.Lazarevo stilla il tuo essere nel mio cuore, goccia d’alba al chiaro di luna, goccia del fiume Kama. Quando mi cerchi, cercami là, perché là sarò tutti i giorni della mia vita.
Se per caso ti dicessi che ti amo… cosa penseresti di me?
Quando si ama si cammina a piedi nudi nell’anima.
Io scrivo qualcosa non per essere letto ma per essere ricordato!
Quando mostri la tua assenza, vestila degli abiti della tua pelle, non lasciarla completamente nuda.
Voleva piangere, ma invece sentiva solo un dolore dietro il plesso solare. Piangere è aggiungere qualcosa: piangere è tu-più-le-lacrime. Ma la sensazione che Colin provava era l’esatto – e orribile – contrario del pianto. Era tu-meno-qualcosa. Continuava a pensare a una sola parola, sempre, e sentiva quel dolore bruciante proprio sotto la cassa toracica.