Anna Maria D’Alò – Libri
In un libro ci sono le impronte di chi lo ha scritto e le impronte di chi lo ha sfogliato.
In un libro ci sono le impronte di chi lo ha scritto e le impronte di chi lo ha sfogliato.
Qualche volta tu e i tuoi amici attraversate a piedi l’isolato e vi interrate in quel pub all’angolo, quel budello fumoso sotto il livello della strada. Ho infilato gli occhi, una volta, dall’alto, dentro una di quelle finestre basse sul marciapiede, vi ho visti ridere, abbracciarvi, schiacciare le cicche nei posacenere. Ero un cinquantacinquenne elegante e solo a spasso nella notte e voi eravate lì in basso oltre quelle finestrelle con le grate dove i canisi fermano a odorare, eravate così giovani, così serrati. Siete bellissimi, Angela, volevo dirtelo. Bellissimi. Vi ho spiati, vergognandomi quasi, con la stessa curiosità con cui un vecchio guarderebbe un bambino che scarta un dono. Sì, vi ho visti scartare la vita, là sotto, in quel pub denso di fumo.
Non sempre ciò che ti rende felice è la cosa giusta. A volte è proprio quella che, al momento, ti fa soffrire.
Una luce è giusto uno spicchio di una storia.Se c’è una luce che è come lei, ci sarà anche un rumore, un angolo di strada, un uomo che cammina, molti uomini, o una donna sola, cose del genere. Non si fermi alla luce, pensi a tutto il resto, pensi a una storia.Jasper Gwyn diceva che tutti siamo qualche pagina di un libro, ma di un libro che nessuno ha mai scritto e che invano cerchiamo negli scaffali della nostra mente.
È giunta l’ora del popolo della Contea, ed esso si leva dai campi silenziosi e tranquilli per scuotere le torri e i consigli dei grandi.
I libri che recensiva li leggeva solo in seguito. Così sapeva già quello che pensava.
Dal momento in cui decidiamo di non aver paura, nulla ha più potere contro di noi.