Anonimo – Abbandonare
E poi rimasi così. Folgorata dal passaggio fra il tutto e il nulla. Abbandonata in uno squarcio di dolore, lì dove fui lasciata.
E poi rimasi così. Folgorata dal passaggio fra il tutto e il nulla. Abbandonata in uno squarcio di dolore, lì dove fui lasciata.
Ammira l’alba, il sole, lucente di colore floreale, sale arrampicandosi da dietro la collina, arriva in cielo e si appresta al quotidiano lavoro, colorando di un arcobaleno di luce l’ancora cupo cielo, ma che tra poco orgoglioso metterà in mostra tutta la sua bellezza e brillantezza, donando calore, luce e felicità agli abitanti del pianeta che stupefatti lo contemplano con occhi trasparenti.
Così come se niente fosse lei gli spezzò il cuore. Lui con gli occhi lucidi la guardò e inchinandosi le regalò un pezzo del suo cuore e scappò via, ma più scappava più si sentiva affogare, fin che non gli spuntarono le ali. Così volò e volò sempre più in alto, fin che non raggiunse una stella, li si sedette. Ma anche da li riusciva a vederla e ancora si innamorò, ma dalle stelle non tornò più. Piange ma in silenzio perché non riesce a non guardarla.
Non so se sono le guerre ad essere obsolete o gli uomini: nei tempi di pace i figli seppellivano i propri genitori, nei tempi di guerra i genitori seppellivano i propri figli.
L’uomo è cacciatore, ma sotto sotto è la donna che sceglie.
Primi a nascere, ultimi a morire.
Sono la tua rosa, mi spogli dolcemente dai petali, mi perdo per le spine, e…