Anonimo – Progresso
Ormai siamo arrivati al punto che andiamo più in crisi se non ci funziona l’adsl che se veniamo lasciati dal compagno.
Ormai siamo arrivati al punto che andiamo più in crisi se non ci funziona l’adsl che se veniamo lasciati dal compagno.
Quando sei giovane, hai il tempo e la voglia di fare tante cose, ma non hai i soldi per farle.Quando sei maturo, hai nsempre voglia di fare, hai i soldi, ma non hai il tempo.Quando sei vecchio, hai il tempo, hai i soldi, ma ti è passata la voglia.
Il rapporto perfetto richiede attrazione fisica, mentale e sentimentale.Se manca una componente, il rapporto è claudicante… se ne mancano due è passatempo… se mancano tutte è puro masochismo!
Non vivere come se fosse l’ultimo giorno. Non vivere come se fosse il primo giorno. Vivi come se questo fosse il tuo primo e ultimo giorno.
Se solose solo potessi trattenere il pianto, le lacrime non abbandonerebbero la mia anima,se potessi, piangendo, perdere i sentimenti più inutili e trovare un nuovo respiro, uno sguardo fiero.Solo se potessi con le mani fermare il tempo e custodirlo in un luogo sicuro dove niente più conta oltre all’armonia e la pace.Se solo gli accordi dell’anima venissero suonati carezzando le corde del cuore… allora si che il mio orecchio tornerebbe a sentire, pure, le note dell’amore.
Il futuro è… già adesso!
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?