Anonimo – Stati d’Animo
La solitudine la possiedono soltanto le persone che dentro di se hanno qualcosa di speciale, non è una diversità, anzi è un valore.
La solitudine la possiedono soltanto le persone che dentro di se hanno qualcosa di speciale, non è una diversità, anzi è un valore.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Si avverte ovunque la presenza di una persona a te cara quando essa ti manca sempre di più.
Rispondo agli schiaffi con tanta di quell’indifferenza da far si che coloro che mi percuotono si prendano, poi, a pugni da soli.
Lentamente il mio cuore venne imprigionato nella sua anima, senza mai riuscire a liberarsi! E il corpo ad essere condannato a vivere nelle funi della sua passione!
Perché cercare all’esterno quello che già si possiede all’interno?
Il sentimentale è colui che vorrebbe godere senza addossarsi l’immensa responsabilità dell’agire e del giudicare.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Si avverte ovunque la presenza di una persona a te cara quando essa ti manca sempre di più.
Rispondo agli schiaffi con tanta di quell’indifferenza da far si che coloro che mi percuotono si prendano, poi, a pugni da soli.
Lentamente il mio cuore venne imprigionato nella sua anima, senza mai riuscire a liberarsi! E il corpo ad essere condannato a vivere nelle funi della sua passione!
Perché cercare all’esterno quello che già si possiede all’interno?
Il sentimentale è colui che vorrebbe godere senza addossarsi l’immensa responsabilità dell’agire e del giudicare.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Si avverte ovunque la presenza di una persona a te cara quando essa ti manca sempre di più.
Rispondo agli schiaffi con tanta di quell’indifferenza da far si che coloro che mi percuotono si prendano, poi, a pugni da soli.
Lentamente il mio cuore venne imprigionato nella sua anima, senza mai riuscire a liberarsi! E il corpo ad essere condannato a vivere nelle funi della sua passione!
Perché cercare all’esterno quello che già si possiede all’interno?
Il sentimentale è colui che vorrebbe godere senza addossarsi l’immensa responsabilità dell’agire e del giudicare.