Anonimo – Vita
È solo alla fine della vita che incominci a capirne il senso.
È solo alla fine della vita che incominci a capirne il senso.
Tagliati i capelli, che si rinforzano.
La cultura è il miglior viatico per la vecchiaia.
Ho bisogno di vivere giorni che abbiano valore, e non un prezzo da pagare; ho bisogno di silenzio, che sia “dialogo” e non solitudine dell’anima; di specchiarmi negli occhi di chi amo, per ritrovare me stessa; di cavalcare la mia vita, senza che sia essa a trascinarmi. Ho bisogno dei miei sogni, per volare a vertiginose altezze, laddove la realtà mi accompagna, senza potermi soffocare con le sue mani talvolta crudeli. Ho bisogno di scrivere, per non seppellire le mie emozioni sotto i cumuli della polvere del tempo che, prima o poi, cancella il disegno, lasciando solo una pallida cornice. Ho bisogno di essere anche fuori, ciò che sento di essere dentro. Ho dei bisogni forse troppo “ambiziosi”, ma senza i quali non mi sentirei di vivere davvero.
Perni e Cardini che brillano non sono Luce e, un Forziere non va aperto; perché l’Essenza del Ricercatore è nell’Essere.
Quelli che vanno a caccia io li ammazzerei.
Ho fatto un altro buco alla cintura, qualcuno mi dice che sono un figurino, ma io mi sento solo una figuraccia, forse dentro i vestiti c’è solo il mio scheletro.