Antonella Coletta – Abitudine
Ho un brutto vizio. Terribile. Di fidarmi ancora delle persone.
Ho un brutto vizio. Terribile. Di fidarmi ancora delle persone.
Ciò che ho fra le mani mi basta, mi appartiene come ogni mio singolo respiro. E gli appartengo più di quanto mai potessi pensare o sperare. Ciò che ho tra le mani è forte, così tanto da curarmi e proteggermi nel bisogno, e così fragile da sussurrare amore, sempre.
La gelosia allontana. Acceca la gelosia, e divora. Divora le storie belle rendendole tristissime. Divora le anime. Lascia attoniti quando è troppo forte. L’amore va tenuto per mano non soffocato. Va rispettato non preso a puni sul cuore. Chi è troppo geloso non ti ama. Smettiamo di crederci. Smettiamo di credere loro. Chi ti ama cammina al tuo fianco per il cuore non per controllo. Chi ti ama soffoca le tue lacrime non la tua anima. Chi ti ama si nutre di te non della tua aria.
È nella mancanza che capisci spesso quant’è profondo e vero ciò che porti nel cuore. Nei momenti che conti, secondo per secondo, affinché il distacco si fermi. È nel vuoto che lasciano le persone care che si insinua la malinconia. E li aspetti. Sì che aspetti come un bimbo un dono, il loro ritorno.
L’abitudine è il perpetuarsi nella propria staticità.
Non datemi né onori né ricchezze ma datemi certezze, senza trucco senza inganno che assicurino il domani a quelli che verranno.
Le persone che non ci sono quando sei tu a star male, quando è il tuo momento di dolore, non sono un bel niente. A loro riservo solo pensieri e parole per cui il mio “personale dizionario” diventa indecente.