Kenneth Tynan – Abitudine
Mostrami uno che origlia per abitudine congenita, con gli istinti di un guardone, e io ti mostrerò come nasce un drammaturgo.
Mostrami uno che origlia per abitudine congenita, con gli istinti di un guardone, e io ti mostrerò come nasce un drammaturgo.
Se l’abitudine è una seconda natura, ci impedisce di conoscere le prima, della quale non ha né la crudeltà, né gli incanti.
La semplicità oggi è la cosa più rara e straordinaria che ci possa essere.
E poi ti abitui. Ti abitui a non vedere più quel ragazzo. Ti abitui a non avere più quell’ansia che avevi ogni volta prima di vederlo. Ti abitui a non cercarlo più e a non vedere più quel display che si illumina, a non incrociare più le tue mani con le sue, a non sfiorare più quelle labbra che ogni volta ti faceva battere il cuore a mille. Ti abitui e non sentire più il suo respiro addosso al tuo, ti abitui a stare senza di lui. Ti abituerai a tante cose, ma l’unica cosa che so è che non si potrà dimenticare mai niente.
Puoi trasformare il male in bene, basta volerlo.
L’abitudine è noia, non piace a nessuno: chi starebbe seduto sulla poltrona più comoda del mondo, sulla quale è stato per giorni mentre dall’altra parte della strada i vicini danno la festa più divertente del mondo? Il genere umano è masochista: la prima risposta potrebbe essere questa, perché molte volte decide di starsene su quella poltrona. Il genere umano è egoista: la seconda risposta potrebbe essere questa, perché molte volte decide di alzarsi e andarsene. Ma infondo è più comodo rimanere su quella poltrona o alzarsi e andarsene?
Se mettessi un limite alla mia vita, questa, sarebbe già finita.