Antonella Gullì – Desiderio
Navigo un oceano sconosciuto, l’onda è travolgente. Percepisco l’ebrezza dell’essere. Mi adagio sulla nostra complicità, il tempo di accogliere è immaturo.
Navigo un oceano sconosciuto, l’onda è travolgente. Percepisco l’ebrezza dell’essere. Mi adagio sulla nostra complicità, il tempo di accogliere è immaturo.
Se la scienza scoprisse una pillola che facesse cambiare il “gusto”, in quel che rimane vorrei diventar madre.
Mentre la notte arriva e volge al termine, il viandante sosta su di una pietra lavica, ancora calda dal sole. Poggia il bastone e guarda i suoi piedi, i suoi calzari. Dalla tracolla trae la bisaccia e un tozzo di pane e la la sacca di pelle ove sorseggia. Guarda il cielo. Si inginocchia e una muta preghiera sale al cielo dalla sua anima… il cammino è ancora lungo e nelle sabbie si possono spegnere i sogni. Ma la forze delle gambe se pur irrigidite, incitano il cammino che il cuore sa dove conduce.
Le attese ti fanno vibrare il cuore, le distanze aumentano il desiderio di tener tra le braccia chi si vuole bene.
Non voglio un mondo perfetto ma autentico, dove le lacrime versate non siano mai sprecate. Un mondo reale fatto di sostanza e non solo di parole. Un’esistenza dove ogni mese che passa non sia un foglio del calendario da strappare e buttar via ma una pagina di Vita scritta col cuore.
Alzandomi dal letto, dopo aver trascorso una notte insonne, mi son detto: “Oggi voglio scrivere qualcosa”. Già!… Ma cosa?
I nostri corpi intrecciati tra passione e piacere: sensazioni infinite.